Quando si diventa genitori...che fine fa la coppia?

Diventare genitori è uno tra i passaggi più belli, ma anche più complessi e articolati della vita di ogni coppia.

 

“Cambiamento” sembra essere una parola chiave in questo passaggio. 

Con l’arrivo dei figli, ogni coppia si ritrova, infatti, a dover cambiare quella che era stata la propria vita in un equilibrio a due. 

Facendo posto ad un terzo/un quarto/un quinto, i genitori sono chiamati a rivoluzionare totalmente abitudini e relazione tra loro. Tutto il tempo che prima si dedicavano reciprocamente ora si trovano a doverlo dividere con nuovi arrivati che chiamano a sé tutte le attenzioni vitali ed affettive.

 

Con il passare del tempo, quelli che erano equilibrio e routine a due iniziano a ristabilirsi in un legame a tre/quattro/cinque. Tale riassetto sembra essere vitale in funzione di una quotidianeità dedita alla famiglia e al mettere al primo posto i bisogno dei figli. Allo stesso tempo, la focalizzazione familiare sembra, però, portare con sé anche un’importante disattenzione a quelli che erano e che sono i bisogni di quei genitori, o meglio di quella coppia che, in qualche modo, rischia così di perdersi tra abitudini giornaliere, pannolini, poppate, recite, sport, scuola, casa, lavoro e stanchezza generale.

 

Fare posto alla coppia genitoriale trasformando e continuando a “nutrire” anche quella coniugale, può essere davvero arduo!

 

Molte sono le coppie che con tenacia e ricerca reciproca riescono a trovare un nuovo assetto come genitori e allo stesso tempo come coniugi. Può anche capitare, però, che si venga a creare una crisi di coppia e che questa possa passare attraverso determinati vissuti, manifestandosi in vari modi.

 

CRISI DI COPPIA DOPO L'ARRIVO DEI FIGLI: come si potrebbe manifestare?

 

Vediamo alcuni tra i possibili vissuti e pensieri che potrebbero accendere un campanello di allarme rispetto al tema “crisi di coppia” tra genitori:

  • Le attenzioni sono tutte per i figli e io mi sento trascurato dal/dalla partner.
  • Adesso c’è solo una priorità: i figli, il resto dopo!
  • Mi sento costantemente stanco/a e apatico/a.
  • I nostri figli dormono con noi e non ricerchiamo mai momenti intimi da soli.
  • Non mi sento capito/a dal/dalla partner.
  • Non riconosco più la persona che mi è accanto: lo/la vedo solo come padre/madre.
  • Non facciamo altro che litigare.
  • Non c’è più dialogo tra noi.
  • Abbiamo modi di educare i figli diversi.
  • Non sento desiderio sessuale verso il/la mio/a partner.
  • Non mi sento apprezzato/a e desiderato/a dal/dalla partner.
  • Non usciamo mai da soli e non facciamo attività che non prevedano la presenza dei figli.
  • Tra noi c’è costante tensione e la si respira in tutta casa.
  • Mi sento in gabbia.

 

LA PSICOTERAPIA COME SPAZIO DI COPPIA

La coppia genitoriale, prima ancora di essere tale è stata e dovrebbe essere una coppia coniugale, per usare termini più comuni dovrebbe gelosamente custodire la proprietà di essere stata e di poter tornare ad essere una coppia di ‘amanti’.

Complicità, amore, passione, dialogo e intesa possono essere dei validi ingredienti affinchè la coppia di ‘amanti’ non svanisca e l’essere genitori, ovvero l’essere figure di riferimento per la crescita dei propri figli, passi attraverso la trasmissione di sensazioni positive di affetto, serenità e stabilità tanto di coppia quanto, quindi, individuali. 

 

I genitori dovrebbero, perciò, imparare a ritrovare dei loro spazi di coppia, che vadano oltre i figli.

La psicoterapia di coppia si propone quale spazio possibile di incontro, confronto, esplorazione e supporto per i genitori che si ritrovano a vivere una crisi di coppia nel cambiamento di fase di ciclo vitale che li vede proprio passare da una realtà a due ad una realtà familiare più ampia che può portare a disorientare e far perdere gli ‘amanti’.

 

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Articolo redatto da

 Maria Adele Fasanella

 

30/10/2021

 

 

 

 

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